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venerdì 27 marzo 2015

Verbale dell'incontro allargato del Gruppo Coordinatore del Patto Città Consapevole del 26 marzo 2015



Verbale dell'incontro allargato del Gruppo Coordinatore
del Patto Città Consapevole del 26 marzo 2015

Presenti: Anna Ruocco, Cino Casson, Sergio Piovesan, Marcello Cerasuolo,  Gianni Visentin, Franca Caltarossa, Valentina Piccinini, Riccardo Bermani, Giulia Molino, Alberta Boccato

Vengono date alcune delucidazioni ai nuovi intervenuti sulle finalità del Patto, il luogo, la Scoleta, da gestire in comune, e l'obiettivo di creare sinergie e collaborazioni tra le associazioni. Marcello Cerasuolo si presenta brevemente, chiede alcuni chiarimenti, e rileva come sia necessario un lavoro di aggregazione e di stimolo.
Franca Caltarossa si chiede quale possa essere il suo ruolo nel Patto e le viene proposto di considerare  il problema degli spazi dedicati ai bambini in città, e di definire uno schema sul quale lavorare.
Si insiste sul fatto che ogni soggetto si deve porre il problema di come gestire lo spazio comune.
Viene chiesto a Cerasuolo se può avanzare qualche proposta per quanto riguarda i problemi di difesa della città, e indicare chi possa contribuire a trattare tali tematiche.
Gianni Visentin, presidente di FITA (Federazione Italiana Teatro Amatori) afferma di avere difficoltà ad avanzare proposte che non siano legate a un'esibizione o che non siano esposizioni conferenziali. Viene proposto di vedere il teatro in rapporto alla città come strumento di comunicazione, di manifestazione artistica, di socializzazione, e di considerare le varie modalità in cui il teatro si presenta. Si ricorda che ci sono filoni teatrali che si occupano della città. Possono essere previsti insieme momenti di presentazione e di esibizione.
I rappresentanti di Gatarigole ricordano che intendono promuovere un incontro  sul destino di San Giacomo, e fanno presente che persiste un problema di inserimento. Illustrano brevemente la loro attività (attività in campo, baratto, recupero vecchie imbarcazioni, ecc.); il loro obiettivo è quello di creare un tessuto vivo condiviso. Chiedono un incontro alla Scoleta per la prima settimana di maggio.
L'attività alla Scoleta proseguirà indipendentemente dalla situazione cittadina.
Il prossimo incontro è in calendario per il 16 aprile.
Gianni Visentin segnala l'attività teatrale al Teatro dell'Avogaria il prossimo fine settimana (Variazioni enigmatiche).

lunedì 23 marzo 2015

Verbale dell'incontro allargato del Gruppo Promotore del 19 marzo 2015



Verbale dell'incontro allargato
del Gruppo Promotore
del del 19 marzo 15

Presenti:  Cino Casson, Guia Varotto, Stefania Bragato, Federica Pradella, Tiziano Ciao, Riccardo Bermani, Anna Ruocco, Alberto Madricardo, Renata Firpo, Paola Bruna, Giulia Dalla Bella, Gianemilio Perdibon, Enrico Ricciardi, Valentina Piccinini, Sergio Piovesan, Alberta Boccato

Va predisposto un calendario a lunga scadenza, cercando di far sì che le associazioni, oltre a utilizzare lo spazio come vetrina, si sentano impegnate a  definire un terreno condiviso, a creare sinergie, uscendo dal loro definito contesto, e contribuendo a migliorare la coesione sociale.
Si solleciteranno varie realtà a proporre tematiche volte a creare un'immagine della città, sviluppando collaborazioni.
Si propone di mettere insieme le iniziative già in cantiere definendo una tavola sinottica. La programmazione dovrebbe essere a lunga scadenza, ma con un filo conduttore, che attraverso vari tasselli, dia un'immagine d'insieme di città.
Si solleciteranno i vari soggetti a proporre le loro iniziative. L'associazione Nemus si offre di gestire la giornata introduttiva, dedicata alla delucidazione del tema affrontato.
Uno dei temi da affrontare riguarda una valutazione del Carnevale, che risulta secondo il Patto un momento di espropriazione della città, coinvolgendo gli enti  e le associazioni che intervengono nella sua organizzazione.
Si ricorda che  l'ass. “Poveglia per tutti” aveva proposto un intervento su “il bene comune”.
Il Patto continuerà la sua attività a prescindere dalla politica, considerato che è la società civile che non sa esprimere il proprio disagio, riportando i problemi personali in un contesto generale. Le associazioni dovrebbero non solo affacciarsi alla “vetrina” offerta loro dalla Scoléta, ma ricercare un impegno a condividere permanentemente lo spazio comune, ogni associazione dovrebbe sentirlo come suo problema e inserire nella sua programmazione la gestione dello spazio dei Calegheri.
Si ribadisce che anche una definizione temporale aiuta una visione d'insieme, mettendo insieme tasselli di un'unica realtà.
La finalità condivisa riguarda il potere dell'associazionismo, vale a dire arrivare a un riconoscimento reciproco della capacità di incidere sul tessuto cittadino. L'associazionismo parte dal basso e ha infinite possibilità di relazione, e costituisce di per sé una risorsa.
Si insiste sul significato di gestire in comune uno spazio pubblico, e sul fatto che è compito delle associazioni assumersi questo ruolo, va elaborata una nuova idea di interesse generale, al di là degli interessi di categoria, di gruppo.
In maggio il tema trattato nel Laboratorio sarà il disagio. Il 30 aprile l'insieme di associazioni che va sotto la denominazione di Gatarigole presenterà l'iniziativa che intende proporre con il titolo di “Un seme di operosità da S. Croce verso la città”. I rappresentanti di Gatarigole  informano che intendono aprire le porte dei laboratori e delle attività della zona, proiettare un video, dare vita a un evento coinvolgente.
Viene chiesto loro di teorizzare le loro iniziative, definendo l'elemento comune delle varie attività, il terreno condiviso. L'obiettivo è quello di tenere viva la città. Vengono anche invitati a pensare come utilizzare permanentemente lo spazio offerto dal laboratorio per sviluppare le loro iniziative.
Viene segnalata l'attività del 26 marzo volta a mappare e progettare insieme lo spazio pubblico per rivitalizzare l'area di Sant'Alvise.
Interviene una rappresentante del Comitato di San Giacomo (Giulia Dalla Bella)   che fa presente che le attività nella zona vengono fatte senza informare i residenti e spesso senza rispettare i diritti delle persone del posto.
Cino Casson ribadisce l'opportunità di far divenire la Scoléta un luogo di confronto, di individuare i diversi settori di espressione del disagio, che peraltro sono diversi a Venezia e a Mestre.
Enrico Ricciardi solleva il problema della visibilità, di arrivare cioè a sensibilizzare chi è al governo della città, coinvolgendo la Municipalità come primo soggetto, facendo uscire le idee e dando loro adeguata risonanza.
Nemus, nell'ambito del Patto inviterà le associazioni a confrontarsi sulle categorie del disagio, ricercando possibili sinergie.
Venezia, al quarto posto tra le città più conosciute al mondo, ha la risorsa dell'immagine da gestire.
Si fissa per il 16 aprile il prossimo incontro.

* * *
Patto per la città consapevole
Laboratorio della città
Aree tematiche  in elaborazione

Disagio della città Granello di senape, Metabolé, Nemus
Il carnevale
Beni comuni Ass. Poveglia ecc.
I giovani a Venezia (Gatarigole ecc.)
Mappings: rivitalizzazione di un settore della città (Cannaregio) attraverso la cooperazione di soggetti diversi (IUAV, Liceo  Guggenheim, ecc.) 
Salvare la città?
Fare teatro a Venezia
Bambini a Venezia
La carta della comunità veneziana

venerdì 6 marzo 2015

Verbale della riunione del Gruppo Promotore del Patto Città Consapevole del 5 marzo 2015



Verbale della riunione del
Gruppo Promotore del
Patto Città Consapevole
del 5 marzo 2015

Presenti: Anna Ruocco, Erika De Dea, Sergio Piovesan, Alberto Madricardo, Lorenzo Pesola, Francesco Macaluso, Alberto Madricardo, Guia Varotto, Maria Teresa Sega, Alberta Boccato

Viene illustrata la natura e l'attività del Patto ai due esponenti di “Poveglia per tutti”, e segnalata la disponibilità della sala alla Scoléta nei giorni di martedì e giovedì in accordo con la Municipalità.
Viene proposto di organizzare degli incontri nell'ambito del Laboratorio, di cui viene spiegata la funzione. L'obiettivo è quello di esporre le proprie esperienze e di creare sinergie con chi opera all'interno di un dato ambito per promuovere progetti comuni.
Si sottolinea che una delle difficoltà è costituita dall'attaccamento al ruolo, si tratterebbe di trovare un metodo che permettesse di superare la tendenza al protagonismo in vista di un ampio confronto.
Nel tentativo di creare sinergie si è visto che si parlano dialetti diversi, per questo il Laboratorio cerca di trovare un humus comune dove iniziare a dialogare.
Può servire a stimolare la partecipazione di più gruppi o associazioni la proposta di un progetto già definito di massima, evitando incontri per stabilire le regole del processo, come è stato fatto nel caso di Gatarigole.
Si vedono temi possibili da prendere in considerazione quali il problema della laguna, un bilancio del Carnevale, Venezia turistica.
L'arch. Pesola dichiara la disponibilità a una discussione su due temi, e precisamente: la laguna come difesa dell'ecosistema e la difesa del bene pubblico, e auspica la costituzione di una coordinazione permanente dei gruppi che operano nel settore. Il tema Venezia e la laguna può coinvolgere varie associazioni e interessi al fine di capire qual è il rapporto tra Venezia e la sua laguna.
Si sottolinea l'importanza di gestire in comune uno spazio pubblico (la Scoléta).
M.Teresa Sega esprime la sua esigenza di stimolare una riflessione sul Carnevale grande evento e sui flussi turistici, dato che il Comune ha finanziato il  carnevale per promuovere ancora più turismo. Il Carnevale risulta ormai artificioso, non nasce più dalla vitalità della città, ma risulta un'attività commerciale dannosa. Si sottolinea il fatto che ogni grande evento deve essere integrato nel tessuto cittadino. Si propone di effettuare un incontro invitando anche le associazioni che si occupano di organizzare il Carnevale prendendo in esame l'evoluzione del Carnevale, la sua falsificazione e i risvolti economici. Si invierà lettera di invito ai comitati di quartiere e ad altri soggetti interessati da individuare.
Si ritorna alla possibile partecipazione di “Poveglia per tutti”, aggiungendo come tema da trattare nel Laboratorio “I beni comuni”, creando un momento di definizione, uno di descrizione delle esperienze, e uno di sintesi che portino a una conclusione, a una progettazione comune.
Francesco Macaluso propone di coinvolgere anche soggetti della terraferma che guardino l'acqua” (es. Salsola).
Si predisporrà un elenco di soggetti che possono essere coinvolti, prevedendo un incontro in aprile per programmare degli interventi in ottobre.
L'arch. Pesola propone come tema “Come realizzare l'art. 118*”, vale a dire come realizzare la sussidiarietà orizzontale, invitando a fare proposte in base all'esperienza, superando la frammentarietà.
Il 19 marzo l'incontro ha come tematica il disagio cittadino. Il successivo incontro si terrà il 16 aprile.
Anna Ruocco contatterà Gatarigole per definire il loro intervento in merito a
1) laboratorio sui giovani a Venezia,
2) ricreare l'attività in campo, che dovrebbero avere luogo in maggio.
Ci dovrebbe essere un preventivo momento di confronto e di illustrazione, che era previsto per il 30 aprile. Serve conferma.








* Art. 118
Le funzioni amministrative sono attribuite ai Comuni salvo che, per assicurarne l'esercizio unitario, siano conferite a Province, Città metropolitane, Regioni e Stato, sulla base dei principi di sussidiarietà, differenziazione ed adeguatezza.
I Comuni, le Province e le Città metropolitane sono titolari di funzioni amministrative proprie e di quelle conferite con legge statale o regionale, secondo le rispettive competenze.
La legge statale disciplina forme di coordinamento fra Stato e Regioni nelle materie di cui alle lettere b) e h) del secondo comma dell'articolo 117, e disciplina inoltre forme di intesa e coordinamento nella materia della tutela dei beni culturali.
Stato, Regioni, Città metropolitane, Province e Comuni favoriscono l'autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio di sussidiarietà.